Fra league e non league c'e' di mezzo....il barnet!
Dal dizionario della lingua Italiana, Confine: linea di demarcazione. Bene noi siamo andati sul confine, o border, come lo chiamano qui gli Inglesi. Non è un confine geografico quello che abbiamo visitato, è il confine fra il calcio professionistico, e quello di Non League. Abbiamo abbandonato, per un sabato, il nostro tanto amato semi-professionismo, ma lo abbiamo fatto solo da un punto di vista formale, perché dove siamo stati sono abituati questo confine a saltarlo nel corso degli anni. Ora Barnet rappresenta la Football League, ma qui, nonostante il professionismo, si respira ancora l’aria di una volta. CAPOLINEA Per arrivare ad Underhill bisogna fare tutta la Northern line, una delle linee più bella della “tube” fino alla fine, zona 5, oltre non si va. Si parte da Victoria, cambio veloce a Warren Street, poi di nuovo un cambio a Camden Town, dove i due Branch della Northern line si incontrano, lasciamo quello che va ad Edgware, per prendere appunto per High Barnet. stazione deliziosa come un po’ tutte quelle di capolinea, e all’uscita si puo’ andare a sinistra, in direzione Underhill, oppure a destra in direzione della zona “viva” del quartiere. Ovviamente si decide di esplorare Barnet. CENTRAL BARNET. Quando periferia fa rima con lusso. Qui la zona sembra piuttosto ricca e lo si capisce dai prezzi delle case. A Guido piace controllare in ogni zona di Londra i prezzi, è un modo per capire quando residenziale sia un quartiere. Bene, qui ci sono prezzi fra i più alti che abbiamo mai visto. Che siamo in una zona piuttosto benestante ce ne accorgiamo anche dai pub, tutti molto sciccosi e piuttosto cari. Gettiamo uno sguardo sul verde pubblico, hanno appena piantato dei fiori, quando la primavera arriverà, speriamo presto, qui sarà un esplosione di colori. Dopo il giro in centro ed un panino veloce, andiamo verso il Barnet FC. UNDERHILL. La motivazione principale che ci ha spinto qui è il fatto che a fine stagione Underhill chiuderà i battenti dopo tanti anni di tira molla è arrivata la parola fine su uno degli impianti più suggestivi del panorama calcistico Inglese. Certo a vederlo si capisce bene il perché. Si fa presto a dire che è bello, ma deve avere dei costi di gestione altissimi con ritorni minimali. Si compra il biglietto. North Terrace, non si rinuncia al nostro posto in piedi, poi ci facciamo il giro dello stadio ed incontriamo un anziano tifoso del Barnet, ci chiede da dove veniamo, io gli dico subito: Pisa! A lui si illuminano gli occhi: “We played in Pisa years ago!” dice “Yes, I know, I was 10 and I watched that match” replico io prontamente. Mi prende sottobraccio e mi porta verso una baracchina con tutti i cimeli del Barnet e mi mostra la locandina di quella partita all’Arena Garibaldi, era il marzo del 1979, la guardo con un po’ di commozione soprattutto perché a vedere la partita con me c’era il mio babbo che adesso non c’è più! THE PAVILLION. Entriamo nella club house e…restiamo ammaliati! Dietro al banco a spillare le birre c’è di gran lunga la ragazza più bella che abbiamo visto nel nostro peregrinare per gli stadi Inglesi. Ci sediamo ed incontriamo alcuni nostri amici venuti dall’Italia che hanno deciso di condividere con noi questa trasferta, si crea subito un bel clima e insieme commentiamo la bellezza si questa club house, spaziosa, Tv Lcd ad ogni parete e gagliardetti di un po’ tutte le squadre incontrate dal Barnet accattati ai muri. Sfogliamo il program match con i nostri amici che mi fanno notare una cosa incredibile, lo vedete da una delle foto sottostanti: Churchills family funeral directors con la bara del Barnet in bella evidenza, se tifate Barnet vi farà compagnia per l’eternità. IL GROUND. Dentro Underhill rispecchia esattamente l’impressione avuta da fuori, lo stile è quello ormai perso e si nota subito appena entrati la caratteristica principale: il campo in netta pendenza. Tutto intorno tribune coperte piuttosto basse ed ovviamente senza i corner. E’ scoperta solo la North Terrace dove prendiamo posizione noi. Proprio dietro la porta ad un passo dal box in cui si cucinano ottimi Hot Dog! Buona anche la presenza di tifosi ospiti, da Morecambe ci saranno un centinaio di rumorosi fans. PITBULL. Niente cani dentro lo stadio, il Pitbull è in campo. Per chi non lo sapesse il manager del Barnet è “tale” Edgar Davids, detto appunto il Pitbull. Ora non sono certo io che devo ricordare la carriera di Davids, resta il fatto che oltre ad allenare la squadra, ne è anche un giocatore e pure il capitano. E chissà cosa avrà detto a se stesso, quando, ancora sullo 0-0 si è divorato un goal a porta completamente vuota, mandando di testa a lato. Goal mangiato goal subito, ed il primo tempo si chiude con il Barnet sotto di un goal, risultato fino a quel punto piuttosto bugiardo. Nella ripresa la musica cambia, il Barnet ha bisogno di punti per uscire dalla bassa classifica, per evitare di passare ancora il confine, Davids gioca da fermo ma illumina la squadra, Lopez, in prestito dallo Srevenage fa tutto il resto, che tradotto in soldoni significa una tripletta. Il risultato finale è 4-1 ed è festa grande. Salutiamo i nostri amici che restano per incontrare i giocatori, noi rientriamo a Londra e con voi di Londra calcistica ci sentiamo alla prossima.