Prima tappa serale della nostra avventura Londinese. Approfittiamo della venuta di Davidone da Genova, accompagnato da Dario, i più attenti lo ricorderanno con noi già a Barnet, per fiondarci nel Friday Night. Fiondarci è la parola giusta, perché si gioca in quel di Luton e per me che finisco il lavoro alle 17 da tutt’altra parte della città è una vera e propria corsa. Appuntamento alle 18:30 alla Stazione di St. Pancras, è sempre un piacere vedere quella stazione meravigliosa, ma per il sottoscritto il viaggio inizia da tutt’altra parte di Londra, anzi della periferia di Londra. Inizia da Hoddesdon, cittadina fra Stratford e Bishop’s Stortford, o meglio Stansted, così è più semplice da capire. Esco dal lavoro e corro come un pazzo alla stazione di Broxbourne, generalmente prendo il treno delle 17:40 per Stratford, ma per essere puntuale, devo anticipare e prendere quello delle 17:20 per Liverpool Street, missione compiuta, da Liverpool Street poi una decina di minuti di Tube e sono all’appuntamento. Rivedere Davide per me è sempre un piacere immenso, sapete sono quelle amicizie che, anche se la distanza separa le persone, senti che sono vere e sincere, poi vedersi a Londra per noi è un po’ come vedersi a casa di entrambi. IN VIAGGIO Il Viaggio in treno è abbastanza lungo, ma noi ne approfittiamo per parlare e raccontarci un sacco di cose e poi Dario, da bravo giornalista, non si fa mai mancare qualche domanda e curiosità, sullo stile di vita Britannico. Guardiamo l’orologio siamo proprio con i minuti contati e la Stazione di Luton sembra non arrivare mai. passiamo anche da St Albans e non posso non pensare a Guido, tifoso di quella squadra, che per motivi di lavoro non ce l’ha fatta ad essere dei nostri. KENILWORTH ROAD Arrivati a destinazione, lo stadio non sarebbe neanche troppo distante dalla stazione se non fosse che mancano solo 5 minuti dal Kick off. Decidiamo di prendere un taxi, in fondo siamo in tre ed infatti con 1 Pound a testa si arriva a destinazione, con il Tassista, gentilissimo, che per non farci spendere di più ci consiglia di fare qualche centinaio di Yards a piedi perché è Matchday e con la macchina dovrebbe fare un giro molto più lungo. Lo stadio è adorabile, perfettamente incastonato in mezzo alle case, anche soltanto dall’esterno fa un effetto straordinario. La partita è iniziata da pochissimi minuti, Davide e Dario sono in file per i biglietti, io per il cibo e alla baracchina fiori dallo stadio non è niente di speciale. FAMILY STAND Entriamo e ci sediamo nel Main Stand, Luton e Grimsby giocano su ritmi altissimi, noi non sappiamo se farci rapire dalla partita o dallo stadio, infatti il colpo d’occhio all’interno è splendido quanto quello esterno, tre stand coperte di grande capienza e una family stand (opposta al Main Stand) con i salottini con tanto di Tv e angolo cottura per chi vuol, godersi la partita con comfort e tranquillità. A dire il vero i family Stand come quello che c’è qui a Luton, nascono a fine anni ’70 per la necessità di garantire la sicurezza delle famiglie con bambini che vogliono andare allo stadio. Sono anni quelli piuttosto pericolosi, gli Hoolingans fanno il bello ed il cattivo tempo, e per non pregiudicare l’accesso allo stadio a donne e bambini, nascono i family stand, piccoli “bunker” dove poter vedere la partita, al chiuso senza rischi. Poi, per fortuna, gli stadi sono tornati ad essere luoghi accessibili a tutti ed i family stand, o sono stati smantellati e sostituiti con più capienti tribune, oppure riconvertiti in piccoli salotti talvolta anche a disposizione di aziende che vogliono portare allo stadio ospiti e/o dipendenti. LA PARTITA Grimsby virtualmente già ai playoff con 10 punti di vantaggio sulla sesta in classifica, Luton fuori dai giochi, eppure si lotta come se ci si giocasse chissà cosa. Senza reti, per puro caso, il primo tempo, noi approfittiamo del intervallo per rifocillarci (molto meglio il ristoro all’interno dello stadio, direi ottimo) e cambiare posto e posizionarci dietro la porta dove attaccherà il Luton e dove ci sono i tifosi di casa. Scelta infelice almeno all’inizio perché sono gli ospiti che passano in vantaggio, ma per il Luton è stato come il morso della tarantola, iniziano un assedio fatto di occasioni clamorose mancate di un soffio e anche di errori grossolani. Quando manca circa un quarto d’ora alla fine arriva il pari, meritatissimo, il portiere ospite non restituisce la palla per questo sarà oggetto di cori per i 15’ rimanenti. Tempo che trascorre con un vero e proprio assedio del Luton che meriterebbe la vittoria, ma la palla proprio non entra. Finisce così 1-1 fra gli applausi e con la squadra di casa che, tutta quanta, va a salutare una super tifosa che vista l’età deve averne viste di tutti i colori su quel prato con le porte. RIENTRO Potevamo non fare una puntata al Club Shop? No di certo. Molto bello e attrezzato, le maglie da gara e le polo sono favolose e ci sono gadget di tutti i tipi, unico appunto i prezzi un po’ alti per gli standard di Conference. Il ritorno alla stazione ce lo facciamo a piedi e Luton by Night non è un posto che consiglierei specialmente a delle ragazze, la crisi qui si vede molto più che a Londra, sono tanti negozi e pub chiusi e abbandonati, e la cosa non ci lascia indifferenti, specialmente se si pensa al momento storico che stiamo vivendo. Con una lattina di Carling offerta da Dario e comprata in un off licence da brividi aspettiamo il treno che ci riporta a St Pancras dove ci salutiamo e ci diamo appuntamento al giorno dopo, per la semifinale di FA Cup fra Millwall e Wigan, ma questa è tutta un'altra storia, che vi racconteremo presto.