Oxford-Cambridge, non è una gara di canottaggio è LA gara di canottaggio e chi pensa che sia solo un affare fra due università, beh, presentandosi a Putney Bridge il giorno della gara si rende conto che non è proprio così. E’ questa infatti la sensazione che ho avuto non appena sceso dalla District Line. 10 minuti per uscire dalla stazione tanta era la folla che si dirigeva verso il lato sud del Tamigi. E questa è anche una delle zone più belle di Londra, tanto verde, il fiume con i suoi argini pulitissimi, e poi tanti, ma veramente tanti “Rowing Club”, ovvero circoli di canottaggio, uno a fianco all’altro si snodano praticamente fino a Kingston. CACCIA AL POSTO All’arrivo lungo il fiume incontro l’amico Massimo Usai, grande tifoso dell’Arsenal e proprietario di un gran bel ristorante proprio a due passi dal campo di regata, subito mi sbalordisco della tanta gente presente e lui mi fredda: “Ma, veramente non ci sono così tante persone, la decisone di farla per Pasqua è stata pessima ed ha tenuto lontano un sacco di gente che è fuori Londra per l’Easter Bank Holiday. Detto questo ho già una voglia matta di assistere alla prossima edizione. Troviamo un ottimo posto 200 yds dopo il via e li ci posizioniamo in attesa della partenza della gare fra le riserve delle due università, si perché c’è anche la gara delle riverse, ma non chiedetemi chi ha vinto perché non lo so! COLORI Nel frattempo è tutto un fiorire di coloro Blu (Oxford) e Celeste (Cambridge), palloncini ha lampioni, bandierine e tubi di plastica gonfiabili che vengono regalati grazie agli sponsor della gara. Tante famiglie, tanti bambini e soprattutto, non potrebbe mancare tanti punti di ristoro per mangiare e bere. Nei giorni precedenti la gara, l’Evening Standard, “free-press” Londinese nella pagina di presentazione della gara aveva pubblicato una mappa del campo gara con evidenziati tutti i pub dai quali poter seguire la sfida. ENTRINO GLI EQUIPAGGI Poco dopo la partenza delle riserve vedo la folla spostarsi verso due circoli canottieri, guardo Massimo con fare interrogativo e mi spiega che stanno scendendo in campo….pardon, in acqua, gli equipaggi, e fra due ali di folla prima Oxford e poi Cambridge escono dai rispettivi quartier generali, tanta e la calca che non riusciamo a vederli, pazienza, ci posizioniamo in attesa del via e nel frattempo ammiro Craven Cottage, la casa del Fulham FC che si vede poco distante. In lontananza fa bella mostra di se anche l’arco di Wembley, distante, ignorato da tutti, ma discreto, quasi a dire, c’è una festa di sport i sono anche io, buon canottaggio a tutti! PRONTI…VIA! Lo sparo dello starter e sepolto dal boato della folla al via della regata, Oxford deve lavare l’onta della sconfitta subita un anno fa (quando la gara si svolse in due fasi interrotta da un pazzo che si gettò nel fiume) e rimontare nell’albo d’oro generale, visto che è indietro di quattro vittorie, nel XXI secolo però conduce 9-4! E da subito impone il suo ritmo e mette la propria prua davanti a quella avversaria, li vediamo passare, è uno spettacolo unico, amo il canottaggio, il suo movimento armonico, e poi veder passare l’otto è impressionante tanta è la velocità. E’ impressionante anche la quantità di imbarcazioni al seguito della regata, tanto che una volta passati bisogno allontanarsi per non essere bagnati dalle onde prodotte dalle barche. Seguiamo le oltre 4 miglia di regata sul maxi schermo, già a metà gara c’è luce fra le due barche, Oxford quest’anno è troppo forte e va a vincere una regata mai in discussione. C’è chi festeggia che chi si rammarica, tutti però lo fanno davanti ad una pinta o un bicchiere di vino, noi non possiamo esserne da meno e la giornata finisce con una bella chiaccherata a 360 gradi.